1957 Club 44 - Sedia / Chair / La storia
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Progettata originariamente nel 1957 per il rinnovato Club 44 a La Chaux de-Fonds in Svizzera, è una poltrona decisamente architettonica, ancora sorprendentemente individuale e totalmente funzionale. Completamente stabile, sorprendentemente confortevole, rigoroso ma di carattere, il suo design di seduta deriva dal sistema “Cavalletto”, di cui è l'ideale ma più insolito prosieguo. Qui il classico motivo a V rovesciata che caratterizza il sistema diventa il profilo di una gamba in alto dalla quale il braccio trova il suo punto di appoggio ideale.
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Il legame di Mangiarotti con la Svizzera risale alla seconda Guerra Mondiale. Visto il suo background politico, nel 1943, a soli 22 anni e con soli pochi esami sostenuti al Politecnico di Milano, oltrepassò i confini Svizzeri cercando asilo dal regime di Mussolini.
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Mentre è in Svizzera, Mangiarotti incontra Ernesto Nathan Rogers di BBPR, uno dei primi collettivi di architettura italiani a mettere il lavoro di squadra al di sopra degli individui. Tramite Rogers, viene presentato a Max Bill, che, a sua volta, lo invita a insegnare all'IIT. A Chicago Mangiarotti ha contatti con Mies van der Rohe e Konrad Wachsmann, uno dei padri della prefabbricazione e della produzione in serie di componenti per l'architettura. Entrambi gli incontri hanno avuto una grande influenza sul lavoro di Angelo Mangiarotti negli anni a venire.
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Gli viene offerto di restare e insegnare all'estero, ma rientra a Milano e fa coppia con Bruno Morassutti. All'improvviso tutti i pezzi si incastrano e nello stesso anno del rinnovo di Club 44, vedono la luce altri due capolavori architettonici: la Chiesa Mater Misericordiae a Baranzate e l'Appartamento Manzoni a Milano.
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